AssoAmbiente

Comunicati Stampa

Rifiuti: innovazione, impianti e sistema industriale siano in una nuova legge per l’economia circola

Una nuova legge per i rifiuti che abbia l’obiettivo di accelerare il passaggio all’economia circolare, spingendo da un lato l’innovazione e consolidando il sistema industriale e dall’altro riuscendo a recuperare gli squilibri di gestione in alcune zone del Paese, in particolare colmare il divario tra Nord e Sud. E’ questo il cuore del  “Memorandum-Avviso comune” con cui congiuntamente Utilitalia, FISE Assoambiente, Confindustria Cisambiente, Legacoop produzione e servizi, Agci servizi, Confcooperative lavoro e servizi, e le organizzazioni sindacali FP CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti e FIADEL, invitano Governo e Parlamento ad affrontare insieme le attuali criticità del sistema di raccolta, trattamento e valorizzazione dei rifiuti, anche per restare in linea con i nuovi obiettivi proposti dalle quattro direttive europee sull’economia circolare.

A far emergere la fragilità del sistema – viene spiegato – ha contribuito soprattutto l’emergenza sanitaria da Covid-19, mettendo in evidenza il deficit di stoccaggio nonché quello impiantistico e le conseguenze sulla continuità del servizio. E’ per questo – rilevano associazioni e sindacati – che occorre un importante lavoro sia da parte delle aziende di gestione dei rifiuti e del riciclo sia da parte delle istituzioni nazionali e locali, e dei cittadini; il tutto con il rafforzamento e consolidamento di una regolazione indipendente per sostenere gli investimenti e la gestione virtuosa, oltre che la responsabilizzazione dei produttori.

I firmatari sottolineano come l’economia circolare rappresenti soprattutto un’opportunità industriale e di sviluppo sostenibile delle economie dei territori, in grado di creare nuova occupazione. Serve dunque una chiara strategia che possa implementare strumenti economici, e una Cabina di regia istituzionale, all’interno dell’organismo deputato allo sviluppo delle politiche nazionali e comunitarie programmate nel green deal europeo, in coordinamento con le regioni e con il coinvolgimento delle Parti sociali interessate. E’ poi necessario contrastare il fenomeno del dumping contrattuale, con particolare riferimento ai contratti collettivi di lavoro stipulati con organizzazioni sindacali non rappresentative, o comunque afferenti ad altri settori merceologici ed applicati quindi impropriamente, nonostante vi siano già due storici contratti collettivi nazionali di categoria sottoscritti da Utilitalia, Cisambiente e le tre centrali cooperative da un lato, e da FISE Assoambiente dall’altro, in entrambi i casi con le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti e FIADEL, che rappresentano circa il 95% dei lavoratori del comparto.
Il fabbisogno di investimenti per il raggiungimento delle direttive europee si stima in 10 miliardi al 2035, soprattutto per impianti di digestione anaerobica per i rifiuti organici, piattaforme per le filiere del riciclo (carta, vetro, plastiche, metalli), recupero dei fanghi, impianti di termovalorizzazione per rifiuti urbani non riciclabili e scarti del riciclo, e per i rifiuti speciali che esportiamo, discariche per rifiuti pericolosi che esportiamo, e discariche per i rifiuti urbani e speciali non riciclabili e non combustibili.

Sul piano operativo è fondamentale adeguare il quadro impiantistico, garantire una stabilità normativa (con i decreti end of waste), sviluppare un piano industriale di trasformazione dei rifiuti in energia elettrica e teleriscaldamento tramite un sistema di termovalorizzatori, agevolare l’uso di prodotti riciclati, promuovere norme incentivanti sugli appalti verdi. Occorre inoltre vietare le gare al massimo ribasso e intervenire sullo snellimento burocratico, senza incidere sulla legalità e la trasparenza, e accelerare le procedure autorizzative.

Associazioni di aziende e sindacati, per favorire il raggiungimento di questi obiettivi, svilupperanno modelli di impresa a livello territoriale, con il coinvolgimento degli Enti locali, per promuovere politiche di tutela ambientale, promozione di un consumo consapevole, gestione ottimale delle risorse, partecipazione attiva dei cittadini e dei lavoratori. Inoltre, in materia di politiche del lavoro, confermano l’impegno ad operare per armonizzare e definire congiuntamente, in sede di rinnovo dei contratti, i principali istituti, normativi ed economici del settore, oltre a sviluppare azioni formative ed operative a tutela della salute di tutti i soggetti impegnati nella filiera.
 

» 07.07.2020

Recenti

20 Ottobre 2021
Gli appuntamenti FISE ASSOAMBIENTE e FISE UNICIRCULAR a Ecomondo 2021
Due le novità presentate a questa edizione: l’iniziativa “#TalkAmbiente – Conoscere per costruire il futuro” e un approfondimento...
Leggi di +
12 Ottobre 2021
Gli appuntamenti FISE ASSOAMBIENTE e FISE UNICIRCULAR a Ecomondo 2021
Due le novità presentate a questa edizione: l’iniziativa “#TalkAmbiente – Conoscere per costruire il futuro” e un approfondimento...
Leggi di +
21 Settembre 2021
CCNL servizi ambientali, le Associazioni datoriali: serve CCNL più flessibile e sostenibile
Utilitalia, Cisambiente/Confindustria, Assoambiente e Alleanza Cooperative: “L’obiettivo resta quello di rendere più competitivo il contratto, non di smantellarlo”...
Leggi di +
10 Settembre 2021
Rifiuti speciali: Italia prima in Europa per riciclo, servono impianti di recupero e norme adeguate
Presentato lo studio sui rifiuti speciali nel corso de Il Verde e il Blu Festival...
Leggi di +
10 Settembre 2021
Assegnati i Premi “PIMBY (Please In My Back Yard) Green 2021”
Tra gli 11 premiati il Comune di Milano per la linea metropolitana M4 e il Sindaco Marco Bucci per la ricostruzione a tempo di record del Ponte di Genova...
Leggi di +
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Inserisci la tua email
Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere gli aggiornamenti su AssoAmbiente
e altre utili informazioni
INSERISCI LA TUA EMAIL